Il Trauma Psicologico
Il trauma psicologico è inteso come una ferita, una rottura in cui si ha uno stato di tensione fisica e psicologica, in risposta a fattori stressanti di varia natura. Questi fattori cambiano l’equilibrio omeostatico della persona, cioè modificano il benessere della persona, peggiorandolo, e attivano una risposta che può essere di attacco, fuga o immobilizzazione.
La reazione personale ai fattori stressanti può essere molto rapida e transitoria oppure con paralisi tonica, in cui i muscoli del corpo si irrigidiscono (questa risposta viene attuata quando non comprendiamo se la minaccia può essere affrontata, evitata oppure no, e rappresenta una sorta di temporeggiamento utile per scegliere la risposta migliore) o con paralisi flaccida (altrimenti detta: morte apparente; questa risposta viene messa in atto quando non possiamo affrontare o evitare la minaccia).
Lo stress traumatico si verifica quando:
– l’evento stressante è inatteso e percepito come imprevedibile;
– la persona sperimenta un’assenza di controllo sull’evento;
– l’evento costituisce una minaccia per il proprio benessere;
– vengono a mancare le risorse necessarie per far fronte allo stress, a livello sia individuale, sia ambientale.
Cos’è il trauma psicologico?
Il trauma psicologico è l’esperienza unica e individuale di un evento, di una serie di eventi o di un insieme di condizioni durature in cui la capacità della persona di integrare la propria esperienza emotiva, cioè la propria capacità di rimanere presente, comprendere quanto accade, integrare le emozioni e dare un senso all’esperienza, è sopraffatta e la persona vive una minaccia alla sua vita e integrità corporea, o a quella di un caregiver o di un componente della famiglia.
Caratteristiche del trauma psicologico
Il trauma psicologico si caratterizza per una serie di reazioni che interessano tre ambiti:
– il ricordo dell’esposizione traumatica, con flashback, pensieri intrusivi, incubi;
– l’attivazione: ipervigilanza, insonnia, agitazione, irritabilità, impulsività e rabbia;
– la disattivazione: freezing, evitamento, fuga, confusione, derealizzazione, dissociazione.
Questi tre ambiti sono controllati dal sistema nervoso periferico e rappresentano una risposta agli stimoli esterni di pericolo, che decrescono una volta che il pericolo è passato.
A volte gli esseri umani restano intrappolati in questi meccanismi di difesa, mantenendo uno stato di iperarousal; in altre parole rimangono attivati, come se il pericolo fosse presente, anche quando oramai non lo è più.
É importante sottolineare che l’essenza del trauma psicologico è costituita dalla sensazione di impotenza, dalla perdita di controllo sul proprio corpo r su parti della propria mente, come memoria, identità, coscienza.
Come avviene l’esposizione ai fattori traumatici?
Secondo il DSM – 5 l’esposizione può avvenire in uno o più modi:
– Attraverso l’esperienza diretta.
– Assistendo a un evento traumatico accaduto ad altre persone.
– Venire a conoscenza di un evento traumatico accaduto a una persona con cui si ha una relazione intima, ad esempio un componente della propria famiglia o un amico (in questo caso la morte dovrà essere stata violenta).
– Estrema e ripetuta esposizione a dettagli crudi dell’evento, non tramite i media.
Diversi tipi di trauma
Esistono traumi con la “T” maiuscola, ovvero grandi traumi, che corrispondono alle esperienze traumatiche di natura estrema, in cui ci si sente in pericolo per il proprio corpo e per il proprio Sé. Si tratta di traumi che possono comportare la morte o la minaccia alla propria integrità fisica o a quelle delle persone care. Un esempio di traumi con la “T” maiuscola sono: le catastrofi naturali, incidenti o violenze provocate dall’uomo.
Esistono anche traumi con la “t” minuscola. Si tratta di traumi piccoli, che implicano esperienze meno estreme, ma comunque caratterizzati da una percezione intensa di pericolo e da cronicità, quindi sono ripetitivi e duraturi nel tempo. I traumi piccoli di solito hanno una natura relazionale, sono maggiormente riscontrabili in età evolutiva e spesso si verificano nell’ambito delle relazioni di accudimento.