I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono condizioni complesse caratterizzate da un rapporto disfunzionale con il cibo, il peso e l’immagine corporea. I disturbi alimentari sono spesso associati a bassa autostima, disturbi d’ansia o disturbi dell’umore, questi problemi hanno conseguenze sia psicologiche che fisiche.
Le condotte alimentari alterate possono includere: restrizione, abbuffate, vomito autoindotto, uso eccessivo di lassativi o digiuno prolungato. Lo stato nutrizionale è frequentemente compromesso e può avere un impatto significativo sulla salute generale.
Principali disturbi dell’alimentazione
Anoressia Nervosa
Caratterizzata da un’intensa paura di ingrassare e da un’immagine corporea distorta. Anche con evidente sottopeso, chi soffre di anoressia si percepisce sovrappeso e lega la propria autostima al controllo del peso e dell’alimentazione.
L’anoressia nervosa presenta tre caratteristiche principali: restrizione dell’apporto energetico, per cui la persona introduce meno calorie di quanto io suo corpo ne richieda; intensa paura di ingrassare o di diventare grassi e attuazione di comportamenti che interferiscono con l’aumento di peso; disturbo nella percezione del proprio peso e della propria forma corporea.
Gli adulti con anoressia nervosa tendono a mantenere un peso corporeo inferiore rispetto a quanto previsto per la loro età, sesso e salute fisica. Nei bambini e negli adolescenti, invece di una perdita di peso, si può osservare un mancato aumento di peso previsto dal loro sviluppo fisico.
Poiché il peso è un fattore individuale, può essere difficoltoso effettuare una adeguata valutazione per comprendere se la persona presenta un peso adeguato oppure no. Risulta, a tal fine, utile valutare l’indice di massa corporea BMI, calcolato con la formula: peso in chilogrammi/altezza espressa in metri2 . Un BMI nella norma, negli adulti, corrisponde a un intervallo tra 18.5 e 24.99. Un BMI inferiore a 17.0 è considerato dall’OMS indice di magrezza moderata o grave.
Le persone che presentano questo disturbo anche se sono magre, spesso sono ancora preoccupate che alcune parti del corpo, in particolare l’addome, i glutei e le cosce sono “troppo grasse”. Possono impiegare una varietà di tecniche per valutare il loro corpo, compresa la pesatura frequente, la misurazione ossessiva delle parti del corpo e l’uso costante di uno specchio per verificare la presenza di aree percepite di “grasso” L’autostima degli individui con l’anoressia nervosa dipende fortemente dalla loro percezione della forma del corpo e del peso.
La perdita di peso è spesso vista come un risultato importante e un segno di una straordinaria autodisciplina, mentre l’aumento di peso è percepito come un inaccettabile fallimento dell’autocontrollo. Sebbene alcuni individui con questo disturbo possano riconoscere di essere magri, spesso non riconoscono le gravi implicazioni mediche del loro stato di malnutrizione.
Bulimia Nervosa
Alterna abbuffate (grandi quantità di cibo ingerite con perdita di controllo) a comportamenti compensatori come vomito, digiuno, esercizio fisico eccessivo o uso di lassativi. Spesso l’esordio avviene dopo una dieta restrittiva.
La bulimia nervosa presenta tre caratteristiche essenziali: episodi ricorrenti di abbuffate compulsive, comportamenti compensatori ricorrenti inappropriati per prevenire l’aumento di peso e autovalutazione influenzata dalla forma del corpo e dal peso.
L’abbuffata e la compensazione inappropriata dei comportamenti compensatori devono verificarsi, in media, almeno una volta alla settimana per 3 mesi.
Un “episodio di abbuffata” è definito come mangiare, in un periodo di tempo limitato, ad esempio inferiore alle due ore, una quantità di cibo decisamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe in un periodo simile di tempo in circostanze simili. L’abbuffata deve accompagnarsi a un senso di mancanza di controllo, per poter essere definita tale. La perdita di controllo può essere definita come l’incapacità di scegliere di non mangiare o di smettere di mangiare una volta che si è iniziato.
Le abbuffate si caratterizzano più per la quantità che per il tipo di cibo mangiato. Spesso avvengono di nascosto dalle altre persone, poiché vengono vissute con sentimenti di colpa e vergogna.
Disturbo da alimentazione incontrollata (BED)
Simile alla bulimia, ma senza comportamenti compensatori. Chi ne soffre presenta abbuffate ricorrenti, senso di colpa e insoddisfazione corporea, con maggiore incidenza di sovrappeso o obesità.
Disturbi della nutrizione
Pica (allotriofagia)
Comportamento persistente di ingestione di sostanze non alimentari (es. carta, gesso, sabbia) per almeno un mese, in modo inappropriato rispetto all’età o allo sviluppo.
Disturbo da ruminazione (mericismo)
Rigurgito ripetuto del cibo ingerito, che può essere rimasticato o espulso. Non è provocato da nausea e si verifica in assenza di una patologia gastrointestinale.
ARFID (disturbo evitante-restrittivo dell’assunzione del cibo)
Presente in bambini e adulti, è legato a:
- Scarso interesse per il cibo
- Avversione sensoriale (colore, consistenza, odore)
- Paura delle conseguenze (soffocamento, vomito, dolori)
Disturbi alimentari sottosoglia
Si riferiscono a condizioni clinicamente rilevanti che non soddisfano pienamente i criteri diagnostici di anoressia, bulimia o BED. Possono avere un impatto significativo sulla salute mentale e fisica, richiedendo comunque una presa in carico psicoterapeutica.
Come posso aiutarti
Nel mio lavoro come psicologo psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, aiuto adolescenti e adulti a:
- Riconoscere i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati al cibo e all’immagine corporea
- Recuperare un rapporto equilibrato con l’alimentazione
- Ricostruire l’autostima e migliorare il benessere psicologico
Ricevo a Padova, Piove di Sacco e online, in uno spazio riservato e non giudicante. Contattami per avere maggiori informazioni e fissare un colloquio conoscitivo.