Disturbo Ossessivo Compulsivo

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Il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC)

è una patologia che causa molto disagio alle persone che ne soffrono, perché comporta pensieri intrusivi e comportamenti ripetitivi e fastidiosi.

Spesso le persone che soffrono di Disturbo Ossessivo Compulsivo se ne accorgono solo dopo molti anni, a volte grazie all’aiuto dei familiari che fanno notare che forse c’è un problema.

Le persone con DOC mettono in atto comportamenti o processi mentali volti a ridurre il disagio che provano a seguito di un evento o di un pensiero. Un evento potrebbe essere la collega che parla male di me agli altri colleghi, un pensiero potrebbe essere che se non rifaccio la stessa strada che ho percorso stamattina per andare a lavorare mi succederà qualcosa di brutto nei prossimi giorni.

Da questa breve introduzione si può già comprendere qual è il nucleo del problema: il pensiero.
Vorrei fare un esempio concreto per aiutarti a capire in che modo si può sviluppare il problema nel presente.

 

Un esempio di Disturbo Ossessivo Compulsivo

“Nella mia vita sto svolgendo un lavoro stressante, faccio i turni di notte. Il rapporto con i miei colleghi non è buono. E uno di loro si è permesso di dire al mio capo che ieri ho dimenticato di spegnere un macchinario che doveva essere spento.

Questo fatto lo scopro questa mattina, quando negli spogliatoi un altro mio collega mi dice che il capo è infuriato con me per il macchinario lasciato acceso. In questo momento ho ansia. Non riesco a tollerarlo. Sono bloccato. Non riesco a essere lucido.

Inizio a pensare in che modo posso ridurre questa sensazione e la prima cosa che mi viene in mente è di controllare 4 volte se ho le chiavi di casa. Poi ipotizzo che non sia sufficiente perché l’ansia non si sta riducendo e controllo altre 4 volte se ho il telefono nella tasca del giubbetto lasciato nello spogliatoio. Il tempo passa e io continuo a controllare sempre lo stesso numero di volte tutti gli oggetti che ho. Probabilmente questo mi aiuterà. Alla fine il capo mi parla e mi dice che se continuo così dovranno prendere dei provvedimenti. Da ora in poi controllerò 4 volte anche se ho spento tutti i macchinari.”

Varie tipologie di disturbo ossessivo compulsivo

Quanto è stato descritto è un caso di DOC. Ne esistono di diverso tipo. Quelli più diffusi sono il disturbo basato sulla pulizia, quello basato sulla simmetria, quello sui pensieri proibiti o i tabù, quello basato sul danno, la tricotillomania (disturbo da strappamento di peli), il disturbo da escoriazione (stuzzicamento della pelle), il dismorfismo corporeo e il disturbo da accumulo o disposofobia (in inglese chiamato hoarding).

Come posso aiutarti?

Attraverso gli incontri iniziali (tra i 2 e i 3 incontri) è possibile capire come si manifesta il problema nelle sue diverse sfaccettature. Successivamente si potrà strutturare un piano di intervento.

Generalmente l’obiettivo principale di trattamento è spiegare alla persona come funziona il suo disturbo e di ridurre il disagio causato dai pensieri e, di conseguenza, i comportamenti ripetitivi ad esso legati.

Le ricerche suggeriscono che si tratta di un problema difficilmente risolvibile con le proprie capacità e che è maggiormente indicato un incontro pressoché costante con il proprio terapeuta per un limitato numero di sedute.

Quello che ti suggerisco è che se la tua vita è limitata da questo tipo di problemi potrebbe essere il momento giusto per contattarmi. Ti permetterà di avere maggiori informazioni su cosa puoi fare per stare meglio.

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Sintomatologia del disturbo ossessivo compulsivo

1) Hai pensieri o impulsi ricorrenti (dubbi, problemi di ordine e simmetria) che vivi con disagio perché li consideri intrusivi e indesiderati?

2) Cerchi di sopprimere questi pensieri o impulsi tramite il pensiero o tramite delle azioni (ad esempio: lavarsi le mani, controllare più volte la stessa cosa, ripetere mentalmente una frase, stare attento a cosa calpesti quando ti sposti da casa)?

3) Hai dei comportamenti ripetitivi o azioni mentali (come pregare, contare, ecc..) che attui per ridurre il disagio causato dal punto 1 e 2?

4) Ti sembra che queste strategie da te adottate siano collegati in modo reale a ciò che dovrebbero neutralizzare o prevenire (ad esempio, il disagio)?

5) Questi sintomi ti rubano molto tempo (ad esempio, un’ora al giorno) al punto da limitare la tua vita?

Se hai risposto in maniera affermativa a quasi tutte queste domande non esitare a contattarmi per capire meglio cosa puoi fare per te stesso e ridurre o risolvere questo problema.