La motivazione gioca un ruolo fondamentale nel determinare il successo scolastico degli studenti. Chi è motivato tende a prestare maggiore attenzione in classe, partecipare attivamente, dedicare più tempo allo studio e affrontare con tenacia anche gli argomenti più complessi. Inoltre, questi studenti considerano gli insuccessi come opportunità per impegnarsi ancora di più, proprio come accade quando ci dedichiamo con passione ad attività che ci piacciono.
Le componenti della motivazione scolastica
Oltre alla motivazione stessa, esistono altre componenti psicologiche strettamente collegate che possono influenzare i comportamenti di apprendimento:
1. Le credenze sull’intelligenza
Le persone possono avere idee diverse sulla propria intelligenza:
- Fissa: chi la considera una dote innata e immutabile nel tempo.
- Incrementale: chi crede che l’intelligenza possa migliorare con l’impegno e l’apprendimento, proprio come si migliora con l’allenamento sportivo.
2. L’autoefficacia
È la percezione di essere in grado di affrontare con successo un compito. Uno studente con alta autoefficacia si sente competente, si cimenta anche in attività impegnative e ha alte aspettative di riuscita.
3. Le attribuzioni
Gli studenti spiegano i propri successi e insuccessi scolastici attribuendoli a diverse cause:
- Interne (come l’impegno o le capacità)
- Esterne (come la fortuna o l’aiuto ricevuto)
- Legate al compito (come la facilità o difficoltà dell’esercizio)
Atteggiamenti più funzionali si sviluppano quando il successo viene attribuito all’impegno personale.
4. Gli obiettivi di studio
Si distinguono in:
- Obiettivi di padronanza: studiare per apprendere e migliorare sé stessi
- Obiettivi di prestazione: studiare per ottenere un buon voto o ricevere approvazione
Gli studenti motivati da obiettivi di padronanza sono generalmente più persistenti e traggono maggiore soddisfazione dallo studio.
In sintesi
Queste componenti influenzano sia la quantità che la qualità dell’impegno nello studio. Chi pensa che l’intelligenza sia modificabile, chi si sente competente e attribuisce i risultati al proprio impegno, chi si pone obiettivi di crescita personale, si impegna di più, affronta le difficoltà con maggiore serenità e ha più probabilità di ottenere buoni risultati scolastici.
Cosa fare per aiutare uno studente che si impegna poco nello studio?
Andare male a scuola, studiare poco non è per nulla conveniente, si rischia la bocciatura, di litigare con i genitori, di ricevere pochi apprezzamenti da parte degli insegnanti, di sviluppare sentimenti di colpa e vergogna. Pertanto, generalmente, le difficoltà scolastiche “nascondono” altre problematiche che rappresentano un ostacolo a un apprendimento adeguato.
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