Lo sviluppo motorio dei bambini dalla nascita ai sei anni
A che età un bambino tiene la testa ben ritta? Quando inizia a camminare? E a usare il triciclo? Quando si diventa genitori, soprattutto del primo figlio o della prima figlia, sono molte le domande che possono sorgere circa il buon andamento dello sviluppo dei propri bambini.
Conoscere le tappe dello sviluppo motorio dei propri figli è importante, infatti questa comprensione permette di accertare che lo sviluppo motorio del bambino o della bambina stiano proseguendo nella giusta direzione, oppure, nei casi in cui le tappe motorie non dovessero essere raggiunte nei tempi previsti, consente di intervenire adeguatamente.
La letteratura ci fornisce un quadro abbastanza solido circa le tappe motorie che fin dai primi mesi di vita il bambino dovrebbe raggiungere. In questo articolo verranno descritti i comportamenti motori che ci si aspetta che il bambino raggiunga dai primi mesi di vita fino agli anni della scuola primaria.
Lo sviluppo motorio nei primi 3 anni di vita
Nel primo mese di vita, i bambini, solitamente, quando sono nelle braccia dell’adulto cominciano a sollevare, di tanto in tanto, la testa; in posizione prona, quando sono a pancia in giù, iniziano a sollevare la testa con incertezza.
Tra il primo e il secondo mese, il bambino mantiene la testa dritta per breve tempo, quando è in braccio all’adulto. In posizione prona inizia a sollevare la testa e le spalle.
Nel mese successivo, in braccio tiene la testa ben dritta e disteso si solleva sugli avambracci.
Tra i 3 e i 4 mesi, lo sviluppo motorio del bambino accelera sensibilmente. Egli inizia a giocare con le mani e gli oggetti, portandoli alla bocca. Quando è disteso a pancia in su, solleva la testa e le spalle, poggiandosi un po’ sugli avambracci. Comincia a stare seduto se aiutato dall’adulto.
Dai 4 ai 6 mesi, riesce a stare seduto con poco aiuto e sta ben seduto sul seggiolone. Quando è sdraiato inizia a rotolare, da pancia in su a pancia in giù e viceversa. Afferra gli oggetti, muovendo anche la spalla e utilizzando il palmo della mano e le dita a esclusione del pollice.
Tra i 6 e gli 8 mesi i bambini riescono a stare seduti senza alcun aiuto, seppur per breve tempo. Quando sono distesi, si sollevano fino a raggiungere la posizione seduta, con un piccolo aiuto dell’adulto. Afferrano due oggetti, uno per mano. Quando afferrano un oggetto utilizzano adesso anche l’articolazione del gomito e iniziano a utilizzare anche il pollice. Inoltre imparano a lasciare andare volontariamente un oggetto che tenevano in mano e iniziano una sorta di gioco con l’adulto (lascia e prendi).
Tra gli 8 e i 10 mesi, i bambini ormai riescono a stare seduti senza aiuto. Adesso iniziano a sollevarsi in piedi, con l’aiuto di un adulto e sono capaci di restare in piedi, appoggiandosi a un sostegno, una sedia, il divano… Con un po’ di aiuto, i bambini possono muovere piccoli passi. Da soli, si muovono carponi (gattonando). Milgiorano la presa degli oggetti, coordinando spalla, gomito e polso e opponendo pollice e indice.
Durante i due mesi successivi iniziano a camminare, se aiutati, si alzano in piedi appoggiandosi a un mobile e riescono a stare in piedi da soli.
Dai 12 ai 18 mesi, oramai il bambino sta in piedi da solo, riesce a salire le scale a “4 zampe” da solo e in piedi se aiutato, cammina da solo (prima con il corpo piegato in avanti e solevando il piede in modo eccessivo, per migliorare l’equilibrio, successivamente in maniera sempre più adeguata).
Dai 18 ai 24 mesi comincia a correre e a scendere le scale con un po’ di aiuto.
Nell’anno successivo il bambino sa correre, riesce a salire autonomamente su una sedia, aiutandosi con le braccia, sa lanciare una pallina nella direzione desiderata.
Lo sviluppo motorio dai 3 ai 6 anni
Le nuove acquisizioni motorie che il bambino compie in questo periodo della propria vita, oltre l’aspetto fisico, possono integrare capacità che riguardano lo sviluppo cognitivo. Ad esempio il bambino imparerà a riconoscere le principali parti del corpo su se stesso, sugli altri e sulle immagini; come anche imparerà a costruire un puzzle o a imitare i movimenti degli altri.
Oltre allo sviluppo cognitivo, le nuove competenze motorie richiederanno l’integrazione delle capacità linguistiche, che permetteranno al bambino di denominare le parti del corpo o di eseguire su una consegna verbale, determinati movimenti o, ancora, di riconoscere la destra e la sinistra.
Dai 3 ai 4 anni i bambini riescono a camminare senza incertezza e a spostarsi nell’ambiente in maniera adeguata (ad esempio senza toccare eventuali ostacoli). Alternano i piedi nel salire le scale, corrono sebbene non in maniera del tutto adeguata, saltano un picolo ostacolo sul pavimento. Riescono a lanciare una palla sia nella direzione voluta, sia tenendo conto della distanza. Possono seguire semplici percorsi; iniziano a camminare all’indietro; iniziano a usare il triciclo o la bicicletta con le rotelle.
Con materiali come i Lego, costruiscono piccole torri, disegnano la figura umana (un omino con un gran testone e piccoli arti). Iniziano a seguire percorsi con la matita e a comporre semplici puzzle.
Dai 4 ai 5 anni, i bambini corrono adeguatamente, saltellano, si sollevano sulla punta dei piedi, sanno seguire percorsi tracciati sul pavimento con una linea, sanno saltare un ostacolo posto per terra.
A questa età i bambini diventano più bravi nel comporre i puzzle, sanno lanciare ad altri e ricevere una palla; possono camminare con gli occhi chiusi e sanno utilizzare bene le forbici.
Nei giochi con i mattoncini o i Lego diventano più abili e possono costruire oggetti più complessi. Colorano uscendo poco dai bordi e iniziano a usare in maniera adeguata i pennarelli.
Dai 5 ai 6 anni, il bambino può camminare sulle punte con sicurezza e riesce a stare in equilibrio su una gamba. Sa saltare su un solo piede; salta ostacoli più alti e per una distanza maggiore (più di 40 cm). Inizia a usare la bicicletta senza rotelle. Con i cubi sa cotruire una casetta, una strada, ecc.. Con la matita segue percorsi più complessi, sul foglio e sa colorare senza uscire dai bordi. Inizia a riprodurre un ritmo con le mani o un bastone.
Differenze fra maschi e femmine nello sviluppo motorio
Nello sviluppo motorio non vi sono molte differenze fra maschi e femmine. Principalmente i maschi hanno più forza nell’avambraccio, mentre le femmine possiedono una maggiore flessibilità in generale.
Durante gli anni della scuola primaria, le bambine spesso sono maggiormente capaci rispetto ai maschi, nei compiti che richiedono salti e movimenti ritmici ed equilibrio. I maschi invece riescono meglio nella corsa, nei salti lunghi e nel lancio degli oggetti.
Negli anni che precedono la pubertà, i bambini e le bambine acquisiscono una adeguata coordinazione motoria, che viene, temporaneamente, persa nei primi anni dello sviluppo puberale.