Ansia nei bambini a Padova, come riconoscerla

Capire quando si tratta di ansia nei bambini non è sempre immediato. Molti segnali possono essere confusi con timidezza, stanchezza o “capricci”, ma riconoscerli per tempo fa la differenza. Se vivi a Padova o Piove di Sacco e sospetti che tuo figlio stia facendo fatica a scuola, nello sport o

Capire quando si tratta di ansia nei bambini non è sempre immediato. Molti segnali possono essere confusi con timidezza, stanchezza o “capricci”, ma riconoscerli per tempo fa la differenza. Se vivi a Padova o Piove di Sacco e sospetti che tuo figlio stia facendo fatica a scuola, nello sport o nelle relazioni, ti aiuterò a distinguere ciò che rientra nella normale crescita da ciò che merita una valutazione specialistica, e ti indicherò quando sarebbe utile contattarmi.

Cos’è l’ansia infantile (e quando è “troppa”)

Un certo livello di ansia è normale e persino utile, aiuta i bambini a proteggersi dai pericoli e a prepararsi alle sfide (esami, gare, recite). Parliamo di ansia problematica quando la preoccupazione diventa frequente, intensa e persistente, interferendo con scuola, amicizie, sonno o appetito. In questi casi, il bambino può iniziare a evitare situazioni quotidiane (andare a scuola, dormire da solo, frequentare sport) e sviluppare somatizzazioni ricorrenti.

Segnali da osservare a casa e a scuola

Prima di elencare i segnali, è utile avere un criterio, non basta un episodio isolato. Presta attenzione alla durata (da settimane), intensità (molto sopra la norma) e impatto sulla vita del bambino.

Indicatori emotivi e comportamentali

Quando i comportamenti di tuo figlio cambiano con continuità, ecco alcuni segnali che possono suggerire un’ansia in aumento:

  • Preoccupazioni eccessive su scuola, salute dei genitori, errori minimi (“e se sbaglio?”, “e se succede qualcosa?”);
  • Evitamento di compiti, interrogazioni, sport, feste di compleanno o attività sociali;
  • Irritabilità e pianto facile, soprattutto al mattino prima di andare a scuola o la sera prima di addormentarsi;
  • Difficoltà di separazione, fatica a staccarsi dai genitori, richieste di presenza costante;
  • Perfezionismo rigido: paura del voto non perfetto, eccessivo tempo sui compiti.

Indicatori fisici (somatizzazioni)

Prima di pensare “è solo mal di pancia”, considera se i disturbi compaiono in momenti prevedibili (prima di scuola, allenamenti, eventi sociali) e migliorano quando l’evento viene rimandato:

  • Mal di pancia, mal di testa, nausea, sensazione di nodo alla gola;
  • Disturbi del sonno, difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni, incubi;
  • Affaticabilità e calo dell’appetito o, al contrario, fame nervosa.

Se più segnali si presentano insieme e con una certa regolarità, vale la pena contattarmi e fissare un appuntamento con me, mi trovo online, a Padova e Piove di Sacco.

Perché intervenire presto (e cosa cambia per tuo figlio)

Un intervento tempestivo ha due vantaggi, primo riduce la sofferenza nell’immediato e secondo previene ricadute. I bambini imparano strategie per gestire l’ansia, migliorano l’autostima e mantengono attiva la partecipazione a scuola e nello sport. Inoltre, la famiglia acquisisce strumenti concreti per supportare il bambino senza rinforzare l’evitamento.

Cosa puoi fare subito in famiglia

Prima di proporre indicazioni operative, chiarisco un principio. Non esistono formule magiche. Piccoli passi, coerenza e ascolto sono la base.

Azioni pratiche a casa

Questi suggerimenti non sostituiscono una valutazione clinica, ma aiutano a stabilizzare le routine nell’attesa di un consulto.

  • Nomina le emozioni, ad esempio “Sembri preoccupato per l’interrogazione”. Dare un nome normalizza e apre al dialogo;
  • Routine regolari di sonno, compiti e gioco, prevedibilità = sicurezza;
  • Obiettivi graduali, affrontare una piccola parte della situazione temuta (es. entrare in classe con un compagno, restare all’allenamento 20 minuti);
  • Rinforzo del coraggio, valorizza ogni tentativo, anche minimo (“oggi sei rimasto 10 minuti in più, ottimo!”);
  • Respiri lenti o piccole pause di rilassamento prima di attività stressanti, semplici micro–strategie, adatte all’età.

Se le difficoltà persistono o aumentano, è il momento di una valutazione specialistica.

Psicologo a Padova e Piove di Sacco

Sono Santo La Monica e ricevo nei miei studi a Padova e a Piove di Sacco, ma offro percorsi anche online. Il percorso tipico inizia con una prima consulenza per capire storia, contesto e punti di forza del bambino. La valutazione può includere colloqui con i genitori, osservazioni cliniche e, se necessario, questionari. In base al profilo emerso, si concorda un piano di intervento su misura.

Approccio psicologico e strumenti

Prima di descrivere gli strumenti, è utile ricordare che l’obiettivo non è “eliminare” l’ansia, ma imparare a gestirla, in modo flessibile.

  • Psicoeducazione su emozioni, pensieri e corpo, capire “come funziona” l’ansia la rende meno spaventosa;
  • Strategie cognitivo–comportamentali (CBT) adattate all’età. Riconoscere pensieri catastrofici, sperimentare comportamenti più utili;
  • Esposizioni graduali alle situazioni temute, con obiettivi realistici e condivisi;
  • Coinvolgimento della famiglia, linee guida per sostenere i progressi senza rinforzare l’evitamento;
  • Coordinamento con la scuola quando serve, per definire aspettative e supporti coerenti.

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Ansia da separazione, sociale e prestazionale

Prima di entrare nelle singole aree, tieni a mente che le forme di ansia possono sovrapporsi. Capire “che tipo” prevale aiuta a definire obiettivi di trattamento mirati.

Figlio sente i genitori urlare da un'altra stanza a Padova

Ansia da separazione

Paura intensa di staccarsi dai genitori, rifiuto scolastico, richieste di contatto continuo. Qui il lavoro punta a rafforzare la sicurezza interna e le autonomie graduali.

Ansia sociale

Timore del giudizio altrui, arrossire o “bloccarsi” davanti ai coetanei, evitamento di presentazioni e feste. L’intervento allena abilità sociali e gestione dell’attenzione auto–diretta.

Ansia da prestazione

Paura di sbagliare in compiti scolastici, sport o musica. Di solito si lavora su standard realistici, tolleranza dell’errore e routine pre–prestazione.

Quando è il momento di chiedere aiuto

Prima di elencare i campanelli d’allarme, considera l’andamento nel tempo: se il quadro sale di intensità o si estende ad aree nuove della vita del bambino, è bene non aspettare.

  • Evitamento scolastico persistente o calo del rendimento non spiegato da altre cause;
  • Somatizzazioni ricorrenti che compaiono in previsione di situazioni specifiche;
  • Isolamento sociale o abbandono di attività prima apprezzate;
  • Conflitti frequenti in famiglia legati alle paure del bambino.

Prenota una consulenza conoscitiva.

Spesso mi chiedono…

Prima di rispondere, una premessa. Ogni bambino è unico. Le indicazioni che seguono sono linee guida generali.

Quanto dura un percorso psicologico per ansia nei bambini?

Dipende dalla gravità e dagli obiettivi condivisi. In genere, i primi miglioramenti si osservano nelle prime settimane grazie a strategie pratiche e al coinvolgimento della famiglia.

La scuola deve essere informata?

Quando opportuno, un breve coordinamento con insegnanti o allenatori aiuta a mantenere coerenza tra casa, terapia e contesto educativo.

È sempre necessaria la psicoterapia?

Non sempre. In alcuni casi bastano consulenze psicoeducative e indicazioni ai genitori. Se i sintomi sono significativi o persistenti, la psicoterapia diventa l’opzione più efficace.

Riconoscere l’ansia nei bambini significa dare un nome a ciò che accade e agire per tempo. Se vivi a Padova o Piove di Sacco, puoi richiedere un primo colloquio per comprendere la situazione e definire insieme un percorso su misura, con strumenti concreti e verificabili nel quotidiano.